Birrelgium
Posted: Wed Jul 24, 2013 16:09
Giorno 1 - Arrivo
Arrivo al B&B Aux Anges di Abre, a sud di Namur. Cena a Namur in un ristorante tipicamente... Greco. Souvlaki + Blanche (di Namur ovviamente). Namur è una piccola cittadina sulla Mosa, sovrastata da un'imponente cittadella. Da visitare assolutamente, meglio se soggiornarci perché connessa perfettamente con la rete autostradale (free) belga così da raggiungere tutti i punti di interesse della Vallonia.

Giorno 2 - Le trappiste
Partenza per Boullion per salutare Goffredo e la sua meravigliosa fortezza.

Assolutamente da visitare.
Pausa pranzo nel punto di ristoro dell'abbazia di Orval, l'unico punto dove si trova (solamente alla spina) la Orval 4.2%, birra più beverina della sorella maggiore ma ovviamente meno aromatica. Successiva visita all'abbazia distrtutta più volte dagli stessi monaci e dai francesi. L'entrata è a pagamento ma merita in quanto comprensiva di museo della birra prodotta in loco.

Finita la visita (e ripresi dalla prima sbornia), via verso Chimay. L'abbazia non era molto visitabile, giusto la chiesa e il giardino interno. Niente gita al birrificio. Poco distante c'è l'Auberge de Poteaupré, punto ufficiale di vendita e ristoro del birrificio Chimay. Abbiamo aperto con un "Le Totale", 4 assaggi (da 0.25) delle loro birre accompagnati da 4 formaggi tutto per la modica cifra di tipo 12 euri. Ovviamente dopo ci son serviti un paio di taglieri per riempirci la panza e tornare a casa.

Ad un occhio attento, le Chimay assaggiate sono ben 4 quando in realtà le acquistabili son solo 3: Red Cap, Triple, Blue. Queste le conoscete tutte mentre la quarta (decisamente NON in ordine di bontà, anzi) è la "Dorée", consumabile unicamente (al mondo) in quel punto di ristoro. È una bianca favolosa che ricorda molto la Novi Luna di Massimiliano. Impressionante. Vale tutto il viaggio.
Giorno 3 - Le industriali (e non solo)
Riacquistata la nostra (poca) sobrietà, il giorno successivo siam partiti per Dinant, altra cittadina sovrastata da colossale cittadella. Sta volta anche città natale di Mr. Sax, inventore dell'omonimo strumento. A Dinant, però, ci siam andati non solo per visitare la cittadella (carina, ma non regge il confronto con Bouillon), ma soprattutto per l'Abbaye de Leffe, ad un km più a nord della città. In città invece è presenta la Maison Leffe: museo interattivo del birrificio, con tanto di postazioni "olfattive". Assolutissimamente da fare! Specialmente per l'assaggio a fine visita e il regalo (bicchiere da 33 originale Leffe). Nel museo potete pure fare la "vostra" etichetta, fotografandovi e scegliendo uno dei 9 formati possibili, solo che l'email contenente l'immagine non è mai arrivata

Tre le tante che producono, ce ne han fatte assaggiare 3: la Ruby (ai frutti rossi, decisamente niente male ma sconsigliabile l'assunzione sopra i 25 cl perché rischia di stomacare), la Brown (una bruna corposa che richiama la liquirizia) e la Royale (tre diveri luppoli per un 7.5° di simpatia). Essendo le prime birre degustate dopo il capolavoro Chimay, ci aspettavamo forse un po' troppo ma in fin dei conti siam rimasti soddisfatti.
E questo era ancora prima di prazo. Quindi subito via, passando al volo per l'abbazia non visitabile. E arriviamo a l'abbazia di Maredsous, un capolavoro di organizzazione. L'intera struttura è immersa in un parco da dove partono parecchi sentieri, sia biciclettosi che passeggiosi. Gli edifici (notare il plurale) dedicati al ristoro son un enorme self-service (a mo' di sagra) con varie casse e banconi per birra e cibo. Fortunatamente era abbastanza vuoto (erano le 4 di pomeriggio) e abbiam degustato e mangiucchiato nei tavoli all'aperto sotto gli alberi.

'sti matti producono 3 birre da 6°, 8° e 10° (in ordine sopra da destra verso sinistra): una bionda, una bruna e una ambrata. Sono esattamente le classiche birre d'abbazia, molto corpose e aromatizzate. Dato però il "caldo" (abbiam beccato la settimana più bella e calda che il Belgio avvesse visto in 10 anni tipo), è stato difficile mandar giù una birra molto corposa da 10 gradi che non fosse gelata per il forte sapore alcolico.
E che non vuoi fare cena dopo questo? E via verso l'insulsa cittadina di Hoegaarden! Sede dell'omonimo famoso birrificio... Il loro ristorante è connesso ad un piccolo museo stile Leffe (ma decisamente peggio tenuto) che abbiamo visitato a sbafo - senza assaggio né regalo). Nel ristorante è possibile assaggiare vari tipi di Hoegarden: ne fann una alla fragola (o era ciliegia?), una al limone (che gli era finita o_O) ed altre 2 varietà che non ho ben capito cosa fossero, ma distrutto dalla giornata, mi son buttato sulla classica bianca e via.

Giorno 4 - Bruges
Che Meraviglia. Indescrivibile....


Il giro in barca per i canali è molto turistico ma ne vale la pena. C'è un piccolo pub nascosto in un vicoletto (De Garre - se non ricordo male) dove, oltre ad avere una carta delle birre infinita, producono la loro "bionda" da tipo 9-10 gradi. In un ristorante non molto distante invece abbiamo provato il piatto nazionale belga: Cozze e patatine fritte.
Giorno 5 - Gli errori
Abbiam deciso di fare una giornata un po' più tranquilla dopo i km macinati per arrivare a Bruges (circa 400 in totale). Quindi abbiam visitato la cittadella della vicina Namur senza però scendere nei sotterranei più grossi d'Europa.

Poi, visto che ci mancava l'altra trappista della Vallonia, siam partiti in direzione di Rochefort. L'abbazia non è visitabile per intero (ma è solo possibile sbirciare la bella chiesa) e non c'è alcun punto vendita / di ristoro in zona ma è comunque possiible acquistare la famosa birra in tutti i locali della cittadina.

Sulla birra non mi dilungo, che tanto è abbastanza famosa e non è niente di così eclatante - ma pur sempre farebbe impallidire ogni altra concorrente fuori dai confini del Belgio. Qui l'errore madornale è stato invertire questo pranzo con la cena che a breve dirò.
Finito il pranzo, giretto a Bastogne famosa per l'assedio durante la seconda guerra mondiale (puntata numero 6). Lì abbiam visitato un museo che il Maggiore avrebbe adorato e il memoriale della battaglia delle ardenne.

Da Bastogne ad Achouffe il tragitto è mooolto breve e siam arrivati verso le 19. E qui abbiamo realizzato il nostro madornale errore: lo shop era aperto fino alle 18 mentre l'ultimo tour per il birrificio partiva alle 17, durava 50 minuti e c'erano altri 50 minuti di degustazione con tanto di regalo finale. Molta tristezza. La taverna della Chouffe non ci ispirava moltissima fidicia (stolti!) e siam finiti nel ristorantino al di là della strada sul laghetto. Lì abbiam cercato di dimenticare i nostri errori con della birra locale.

Al ritorno ci siam pure fermati casualmente nell'ennesima cittadina sovrastata da fortezza, tale Huy, giusto il tempo per due foto e un gelatino passeggiando.
Giorno 6 - L'apoteosi
Partiti in direzione di Binche - cittadina famosa per il suo carnevale (?), abbiam visitato l'inquietante museo sul carnevale - che sembrava più che altro un cartone di Miyazaki. Fuggiti da lì (anche se il boss è rimasto impressionanto dal museo e continuava a dire che era il più bello che avesse mai visto su quel tema...)

Aperto solamente il sabato e la domenica - secondo il sito internet - il mulino dell'Abbaye de Bonne Esperance è il luogo di ristoro (e spaccio) di ottima roBBBBa prodotta dai monaci. È esattamente l'ambiente che cercavamo: tavolini di plastica e tavoli di legno di fronte ad un negozietto che ricorda un semplicissimo negozietto degli anni 50, dove si possono acquistare prodotti localissimi (salumi e formaggi) e torte infornate 10 minuti prima. Tutto è favoloso e la birra ovviamente è forse la più buona di tutto il tour, ed è possiible anche assaggiare la versione "bruna" che però non è ai livelli di quella classica.
L'abbazia in sé non è visitabile ma si può tranquillamente pascolare per il parco circostante.

Praticamente abbiam passato tutto il tempo lì nel prato e poi prima di tornare a casa siam inciampati per Thuin, Floreffe (avanscoperta per l'abbazia) e poi birretta a Namur

Giorno 7 - Festa
Il 21 Luglio in Beglio è festa nazionale. E noi eravamo nella capitale. Ma quest'anno il vecchio Re ha abdicato e abbiamo pure beccato l'incoronazione. Quindi, Davide, avrai l'onore di ricevere in dono bandierine che son state sventolate durante l'incoronazione del Re. Da come me la raccontavano Bruxelles sarebbe dovuta essere una merda, ma invece mi è sembrata molto carina (e piccolina ovviamente). Non me l'aspettavo piena di monumenti da tutte le parti...

Al ritorno siam ripassati per Namur per la solita birretta a cena. In fin dei conti la giornata era dedicata a Bruxelles e alla visita del museo di Magritte (enorme rosicata per l'apertura della mostra di Kandinsky ancora in allestimento...)
Giorno 8 - L'abbandono
Fatte le valige, c'era rimasta qualche ora prima di andar a prendere il volo e così abbiam deciso di vistare l'ultima (e più vicina) abbazia. Anche l'Abbaye de Floreffe ha il suo mulino / ristoro dove vendono la loro birra (che dubito sia prodotta in loco). L'abbazia è visitabile e l'omino che ci ha portato in giro era un gran soggettone, solo che la qualità delle opere lascia abbastanza a desiderare... Le birre invece non le abbiam assaggiate tutte ma solo la bianca e la bionda (han anche una bruna credo)

Arrivo al B&B Aux Anges di Abre, a sud di Namur. Cena a Namur in un ristorante tipicamente... Greco. Souvlaki + Blanche (di Namur ovviamente). Namur è una piccola cittadina sulla Mosa, sovrastata da un'imponente cittadella. Da visitare assolutamente, meglio se soggiornarci perché connessa perfettamente con la rete autostradale (free) belga così da raggiungere tutti i punti di interesse della Vallonia.
Giorno 2 - Le trappiste
Partenza per Boullion per salutare Goffredo e la sua meravigliosa fortezza.
Assolutamente da visitare.
Pausa pranzo nel punto di ristoro dell'abbazia di Orval, l'unico punto dove si trova (solamente alla spina) la Orval 4.2%, birra più beverina della sorella maggiore ma ovviamente meno aromatica. Successiva visita all'abbazia distrtutta più volte dagli stessi monaci e dai francesi. L'entrata è a pagamento ma merita in quanto comprensiva di museo della birra prodotta in loco.
Finita la visita (e ripresi dalla prima sbornia), via verso Chimay. L'abbazia non era molto visitabile, giusto la chiesa e il giardino interno. Niente gita al birrificio. Poco distante c'è l'Auberge de Poteaupré, punto ufficiale di vendita e ristoro del birrificio Chimay. Abbiamo aperto con un "Le Totale", 4 assaggi (da 0.25) delle loro birre accompagnati da 4 formaggi tutto per la modica cifra di tipo 12 euri. Ovviamente dopo ci son serviti un paio di taglieri per riempirci la panza e tornare a casa.
Ad un occhio attento, le Chimay assaggiate sono ben 4 quando in realtà le acquistabili son solo 3: Red Cap, Triple, Blue. Queste le conoscete tutte mentre la quarta (decisamente NON in ordine di bontà, anzi) è la "Dorée", consumabile unicamente (al mondo) in quel punto di ristoro. È una bianca favolosa che ricorda molto la Novi Luna di Massimiliano. Impressionante. Vale tutto il viaggio.
Giorno 3 - Le industriali (e non solo)
Riacquistata la nostra (poca) sobrietà, il giorno successivo siam partiti per Dinant, altra cittadina sovrastata da colossale cittadella. Sta volta anche città natale di Mr. Sax, inventore dell'omonimo strumento. A Dinant, però, ci siam andati non solo per visitare la cittadella (carina, ma non regge il confronto con Bouillon), ma soprattutto per l'Abbaye de Leffe, ad un km più a nord della città. In città invece è presenta la Maison Leffe: museo interattivo del birrificio, con tanto di postazioni "olfattive". Assolutissimamente da fare! Specialmente per l'assaggio a fine visita e il regalo (bicchiere da 33 originale Leffe). Nel museo potete pure fare la "vostra" etichetta, fotografandovi e scegliendo uno dei 9 formati possibili, solo che l'email contenente l'immagine non è mai arrivata

Tre le tante che producono, ce ne han fatte assaggiare 3: la Ruby (ai frutti rossi, decisamente niente male ma sconsigliabile l'assunzione sopra i 25 cl perché rischia di stomacare), la Brown (una bruna corposa che richiama la liquirizia) e la Royale (tre diveri luppoli per un 7.5° di simpatia). Essendo le prime birre degustate dopo il capolavoro Chimay, ci aspettavamo forse un po' troppo ma in fin dei conti siam rimasti soddisfatti.
E questo era ancora prima di prazo. Quindi subito via, passando al volo per l'abbazia non visitabile. E arriviamo a l'abbazia di Maredsous, un capolavoro di organizzazione. L'intera struttura è immersa in un parco da dove partono parecchi sentieri, sia biciclettosi che passeggiosi. Gli edifici (notare il plurale) dedicati al ristoro son un enorme self-service (a mo' di sagra) con varie casse e banconi per birra e cibo. Fortunatamente era abbastanza vuoto (erano le 4 di pomeriggio) e abbiam degustato e mangiucchiato nei tavoli all'aperto sotto gli alberi.
'sti matti producono 3 birre da 6°, 8° e 10° (in ordine sopra da destra verso sinistra): una bionda, una bruna e una ambrata. Sono esattamente le classiche birre d'abbazia, molto corpose e aromatizzate. Dato però il "caldo" (abbiam beccato la settimana più bella e calda che il Belgio avvesse visto in 10 anni tipo), è stato difficile mandar giù una birra molto corposa da 10 gradi che non fosse gelata per il forte sapore alcolico.
E che non vuoi fare cena dopo questo? E via verso l'insulsa cittadina di Hoegaarden! Sede dell'omonimo famoso birrificio... Il loro ristorante è connesso ad un piccolo museo stile Leffe (ma decisamente peggio tenuto) che abbiamo visitato a sbafo - senza assaggio né regalo). Nel ristorante è possibile assaggiare vari tipi di Hoegarden: ne fann una alla fragola (o era ciliegia?), una al limone (che gli era finita o_O) ed altre 2 varietà che non ho ben capito cosa fossero, ma distrutto dalla giornata, mi son buttato sulla classica bianca e via.
Giorno 4 - Bruges
Che Meraviglia. Indescrivibile....
Il giro in barca per i canali è molto turistico ma ne vale la pena. C'è un piccolo pub nascosto in un vicoletto (De Garre - se non ricordo male) dove, oltre ad avere una carta delle birre infinita, producono la loro "bionda" da tipo 9-10 gradi. In un ristorante non molto distante invece abbiamo provato il piatto nazionale belga: Cozze e patatine fritte.
Giorno 5 - Gli errori
Abbiam deciso di fare una giornata un po' più tranquilla dopo i km macinati per arrivare a Bruges (circa 400 in totale). Quindi abbiam visitato la cittadella della vicina Namur senza però scendere nei sotterranei più grossi d'Europa.
Poi, visto che ci mancava l'altra trappista della Vallonia, siam partiti in direzione di Rochefort. L'abbazia non è visitabile per intero (ma è solo possibile sbirciare la bella chiesa) e non c'è alcun punto vendita / di ristoro in zona ma è comunque possiible acquistare la famosa birra in tutti i locali della cittadina.
Sulla birra non mi dilungo, che tanto è abbastanza famosa e non è niente di così eclatante - ma pur sempre farebbe impallidire ogni altra concorrente fuori dai confini del Belgio. Qui l'errore madornale è stato invertire questo pranzo con la cena che a breve dirò.
Finito il pranzo, giretto a Bastogne famosa per l'assedio durante la seconda guerra mondiale (puntata numero 6). Lì abbiam visitato un museo che il Maggiore avrebbe adorato e il memoriale della battaglia delle ardenne.
Da Bastogne ad Achouffe il tragitto è mooolto breve e siam arrivati verso le 19. E qui abbiamo realizzato il nostro madornale errore: lo shop era aperto fino alle 18 mentre l'ultimo tour per il birrificio partiva alle 17, durava 50 minuti e c'erano altri 50 minuti di degustazione con tanto di regalo finale. Molta tristezza. La taverna della Chouffe non ci ispirava moltissima fidicia (stolti!) e siam finiti nel ristorantino al di là della strada sul laghetto. Lì abbiam cercato di dimenticare i nostri errori con della birra locale.
Al ritorno ci siam pure fermati casualmente nell'ennesima cittadina sovrastata da fortezza, tale Huy, giusto il tempo per due foto e un gelatino passeggiando.
Giorno 6 - L'apoteosi
Partiti in direzione di Binche - cittadina famosa per il suo carnevale (?), abbiam visitato l'inquietante museo sul carnevale - che sembrava più che altro un cartone di Miyazaki. Fuggiti da lì (anche se il boss è rimasto impressionanto dal museo e continuava a dire che era il più bello che avesse mai visto su quel tema...)
Aperto solamente il sabato e la domenica - secondo il sito internet - il mulino dell'Abbaye de Bonne Esperance è il luogo di ristoro (e spaccio) di ottima roBBBBa prodotta dai monaci. È esattamente l'ambiente che cercavamo: tavolini di plastica e tavoli di legno di fronte ad un negozietto che ricorda un semplicissimo negozietto degli anni 50, dove si possono acquistare prodotti localissimi (salumi e formaggi) e torte infornate 10 minuti prima. Tutto è favoloso e la birra ovviamente è forse la più buona di tutto il tour, ed è possiible anche assaggiare la versione "bruna" che però non è ai livelli di quella classica.
L'abbazia in sé non è visitabile ma si può tranquillamente pascolare per il parco circostante.
Praticamente abbiam passato tutto il tempo lì nel prato e poi prima di tornare a casa siam inciampati per Thuin, Floreffe (avanscoperta per l'abbazia) e poi birretta a Namur
Giorno 7 - Festa
Il 21 Luglio in Beglio è festa nazionale. E noi eravamo nella capitale. Ma quest'anno il vecchio Re ha abdicato e abbiamo pure beccato l'incoronazione. Quindi, Davide, avrai l'onore di ricevere in dono bandierine che son state sventolate durante l'incoronazione del Re. Da come me la raccontavano Bruxelles sarebbe dovuta essere una merda, ma invece mi è sembrata molto carina (e piccolina ovviamente). Non me l'aspettavo piena di monumenti da tutte le parti...
Al ritorno siam ripassati per Namur per la solita birretta a cena. In fin dei conti la giornata era dedicata a Bruxelles e alla visita del museo di Magritte (enorme rosicata per l'apertura della mostra di Kandinsky ancora in allestimento...)
Giorno 8 - L'abbandono
Fatte le valige, c'era rimasta qualche ora prima di andar a prendere il volo e così abbiam deciso di vistare l'ultima (e più vicina) abbazia. Anche l'Abbaye de Floreffe ha il suo mulino / ristoro dove vendono la loro birra (che dubito sia prodotta in loco). L'abbazia è visitabile e l'omino che ci ha portato in giro era un gran soggettone, solo che la qualità delle opere lascia abbastanza a desiderare... Le birre invece non le abbiam assaggiate tutte ma solo la bianca e la bionda (han anche una bruna credo)