Nonostante l'assordante silenzio delle ultime 48 ore, nonostante negli ultimi tempi non ci si fosse più occupati direttamente delle faccende legate a Calciopoli, negli ultimi due giorni son successe un paio di cose che meritano di essere raccontate per rispetto verso chi ha sempre visto in questo sito una fonte di informazione a 360 gradi oltre che una preziosa dimora per malati di fantacalcio.
Nella giornata di ieri è di fatto cominciata l'indagine sportiva su Calciopoli 2: l'incredibile ritardo è ormai sotto gli occhi di tutti, ma ieri la macchina della giustizia sportiva si è rimessa in moto guidata dal solito Palazzi. E' stato ascoltato l'ex designatore arbitrale, Paolo Bergamo, il quale si è così espresso a commento di tale "chiacchierata": "Ho il massimo spirito collaborativo: speriamo adesso mi credano, visto che nel 2006 non hanno voluto riscontrare nessuna delle mie affermazioni. La verità è che allora si tenne un processo farsa. Con assoluta certezza posso dire che il teorema che ha portato a Calciopoli non è più credibile. E’ certo molto triste dover tornare a parlare qui delle cose dette quattro anni fa. Tornare a ripetere le stesse cose, e cioè che parlavo con tutti, è per me una delusione. L’ho sempre detto, e non è una novità per me ammettere che parlavo anche con l’Inter, e quindi con Facchetti e Moratti. E lo facevo, sollecitato dalla Federazione, prima per far trovare ai miei arbitri un ambiente non ostile in campo e dopo per ammettere gli errori che si commettevano. La garanzia per tutti era che parlavo con tutti e che poi a scegliere, anche dopo aver parlato di griglie, era il sorteggio che a Napoli nessuno ha potuto dimostrare truccato. E non solo: anche Auricchio in aula ha dovuto ammettere che non si trova una telefonata in cui io indirizzo un arbitro. Insomma, per dirla alla toscana, non c’era il bimbo bello e il bimbo brutto. Se devo essere sincero fino in fondo io simpatie per la Juve non ne ho mai avute, da ragazzo e da livornese il mito ai Bagni Fiume era Armandino Picchi e la sua Inter. Grazie a lui conobbi Facchetti. Quanto alle cene, la prima fu con Giacinto, invitai poi Galliani che disse no per le elezioni di Lega, terzi, e a campionato deciso, Moggi e Giraudo: però solo per quelli della Juve ebbi casa circondata da carabinieri".
Sulla stessa lunghezza d'onda di Bergamo si è sintonizzato l'avvocato Giuseppe Benedetto, dimissionario dall'ufficio di giudice unico per la Figc nell'estate del 2006 tramite la seguente lettera recapitata all'allora Commissario Guido Rossi: “Lei, Signor Commissario, aveva già deciso. Quale insegnamento i cittadini di domani possono trarre dall’incredibile processo tutto e solo mediatico a cui abbiamo assistito in questi giorni, in una sentenza annunciata più che dai giudici o dai magistrati direttamente dal popolo? Facile coprirsi le spalle con le intercettazioni . Ma prego, qualcuno potremme farmi vedere dove sta l’illecito? Della sentenza ho ribrezzo. Non sono rassegnato, sono semplicemente indignato, quindi mi dimetto. Si trovi un altro giudice, caro Rossi. E’ stato il processo più importante della storia del calcio italiano e non è stato possibile riscontrare neanche una singola partita truccata. Caro Rossi, perchè non diciamo davvero che non si è riusciti a trovare nulla?“.
Benedetto, intervistato dalla redazione Tuttosport, si è così espresso in merito alle ultime novità relative proprio all'apertura delle indagini: "Quattro anni fa sono stato un buon profeta, oggi è finalmente iniziata un'indagine più che una nuova indagine: allora non ce ne fu di nessun tipo. Fu una farsa preordinata, una vera aberrazione del diritto, altro che ricerca della verità! Non sarebbe neanche necessaria quest'indagine, fra l'altro, basterebbe prendere atto di quanto emerso a Napoli: quel materiale è sufficiente per cancellare il 2006 e ristabilire la situazione precedente, ma non sarà sufficiente a coprire del tutto i danni di quelle sentenze. Ai tempi uomini come Cossiga lo dissero che quello non poteva essere definito un processo, ma non vennero ascoltati. Oggi molti hanno cambiato idea. Era chiaro che non esistesse illecito, ma che quel tipo di comportamento era diffuso e non punibile con l'art.6, per quanto censurabile comunque".
A sentire loro, e guardando in faccia tutto quanto accaduto in questi anni, sembra di aver vissuto in una palla di vetro per quasi cinque anni.
vorrei poi far notare che sul sito della gazzetta questa notizia si trova posizionata dopo l'articolo su Zarate "sono metrosessuale", dopo l'articolo su Borriello e la Senicar e dopo l'articolo sulla morte di bearzot....

Roy Keane wrote:Mick sei un bugiardo, un fottuto segaiolo, eri un giocatore mediocre e sei un tecnico mediocre; l' unico motivo per cui ho a che fare con te è perché in qualche modo alleni la squadra del mio Paese, e non sei nemmeno irlandese, ma un bastardo inglese.

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